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Marietta Barovier
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EREDITà: ogni azione cambia il corso della storia

Mi chiamo Marietta Barovier, nata nell’anno del Signore 1496, in quella Venezia che è un crogiuolo di arti e mestieri. Figliola del rinomato Angelo Barovier, maestro vetraio di Murano, ebbi la fortuna di crescere tra le fornaci e le magie del vetro, dove mio padre, con sapienza alchemica, aveva dato vita al cristallo più limpido e trasparente che occhio umano avesse mai contemplato.

Fin da piccina, mi dilettavo tra le bolle di vetro e i colori che danzavano sotto la fiamma, e fu così che, quasi per gioco, mi trovai a inventare una murrina di tale bellezza che la chiamarono “perla rosetta”. Questa mia creazione, piccola quanto preziosa, divenne ben presto desiderio di principi e mercanti, tanto che la sua fama varcò i confini del mare, portando il nome di Venezia nei più lontani mercati.

La mia vita fu tessuta di arte e fuoco, di pazienza e di ardore, e in quel secolo dominato dagli uomini, riuscii a farmi strada come vetraia e decoratrice, lasciando il segno del mio ingegno nelle opere che ancora oggi narrano di me. La “perla rosetta” non fu solo un ornamento, ma simbolo di speranza e salvezza, poiché con essa molti poterono mercanteggiare e persino salvare vite umane.

Nella Venezia del XV secolo, dove ogni giorno era un intreccio di commerci e di politica, di arte e di vita quotidiana, io, Marietta, figlia di Angelo, trovai il mio posto, affermando il valore e il talento delle donne in un mondo che troppo spesso ci relegava al silenzio. E così, con le mie mani e la mia mente, contribuii a scrivere una pagina di quella storia che ancora oggi ci parla di bellezza e di ingegno, di Venezia e del suo inestimabile vetro.